Mi sono reso conto che oggi vige tanta confusione nei confronti dell’esoterismo, o meglio, si confonde questo termine con pratiche che nulla hanno a che vedere con tale concetto.
Vorrei quindi cercare di chiarire un po’ le idee, e per farlo sono costretto a spiegare l’enorme differenza tra esoterismo e occultismo, che — a differenza di quanto molti presunti saggi affermano — non sono affatto sinonimi.
A tal proposito consiglio, a chiunque si autodefinisca “saggio”, di non diffondere la sua falsa saggezza: i danni che provoca sono catastrofici, intellettualmente parlando.
Il vero saggio non si definirebbe mai tale, anzi, sarebbe il primo degli ignoranti agli occhi delle masse.
Ciò premesso partirò, come sempre, dalla definizione letterale dei termini, riportando quanto si legge nel dizionario:
«Esoterismo: atteggiamento di ossequio al principio che vieta di rivelare ai non iniziati alcune parti di un rito o di una dottrina, spec. religiosa.
Estensione: qualsiasi orientamento spirituale, rito, dottrina o conoscenza riservato a pochi eletti, da non diffondere pubblicamente.»
«Occultismo: complesso di dottrine e pratiche connesse con la supposta esistenza di forze, entità o poteri non conoscibili né spiegabili scientificamente, ma dominabili con particolari tecniche da chi possieda facoltà superiori a quelle comuni; rientrano nell’occultismo la magia (bianca e nera), l’astrologia e l’alchimia.»
Da queste semplici definizioni possiamo comprendere il motivo di tanta confusione dilagante.
I troppi “maghi” e “santoni” che popolano le nostre TV e le trasmissioni radiofoniche non esitano a definirsi “esoteristi”, senza averne diritto.
L’occultismo non è esoterismo. Che poi qualcosa di occultistico possa essere esoterico in quanto “nascosto”, è un altro discorso. In tal caso, l’aggettivo “esoterico” va inteso semplicemente come “celato”, “occultato”.
Esempio chiarificatore: ciò che è materia propria dell’occultismo può essere “esoterico” solo se con tale termine ci riferiamo al suo carattere di segretezza. Ma l’esoterismo, inteso come forma di protezione del sapere riservata a pochi, non coincide con l’occultismo, se non per forzature dovute a scarsa conoscenza.
Le discipline esoteriche e il percorso iniziatico
Quali discipline o filosofie possono essere definite esoteriche alla luce di quanto scritto in precedenza?
Principalmente quelle legate a filosofie o religioni che conservano, nella loro stessa natura, una parte iniziatica.
Un testo esoterico può essere letto da tutti, ma compreso da pochi, poiché l’iniziazione offre agli “iniziati” gli strumenti per leggerlo con differenti chiavi di lettura.
La ricerca esoterica è sempre individuale. Le scuole esoteriche non fanno altro che fornire orientamento, ma il cammino rimane intimo e introspettivo.
I loro insegnamenti vengono trasmessi tramite metafore, parabole, testi simbolici o messaggi criptici.
Perché?
Perché sono frutto di una lunga esperienza e di un lavoro su sé stessi, e non è giusto “gettare le perle ai porci”.
Spesso serve pratica meditativa, riflessione e deduzione anche solo per decodificare un suggerimento che possa facilitare l’avanzamento dell’iniziato verso la trasformazione della materia grezza in oro filosofale — la trasmutazione interiore che muta l’uomo comune in un essere consapevole.
La differenza tra il sapiente e il saggio, infatti, è abissale.
La ricerca esoterica, la meditazione, la contemplazione e l’introspezione conducono l’individuo alla consapevolezza, e dunque all’autonomia e alla libertà.
Le origini ermetiche dell’esoterismo occidentale
La Filosofia Ermetica, proveniente dall’antico Egitto e poi ripresa dai greci, rappresenta una delle principali fonti di conoscenza esoterica dell’Occidente.
Secondo la tradizione, l’Ermetismo deriva dagli insegnamenti attribuiti a Ermete Trismegisto, il “tre volte grande”, figura mitica che unisce sapienza egizia e filosofia ellenistica.
Il Kybalion, testo fondamentale dell’ermetismo moderno, illustra sette princìpi universali che regolano l’esistenza e l’evoluzione dell’universo:
- Il Mentalismo – “Tutto è mente”. Tutto ciò che esiste è il prodotto della coscienza.
- La Corrispondenza – “Come sopra, così sotto”. Ogni piano dell’esistenza riflette gli altri.
- La Vibrazione – “Nulla è fermo, tutto vibra”. Materia, energia e spirito differiscono solo per frequenza.
- La Polarità – “Tutto è duale”. Luce e ombra, bene e male, esistono solo in relazione reciproca.
- Il Ritmo – Tutto fluisce e rifluisce, cresce e decresce.
- Causa ed Effetto – Nulla accade per caso: ogni evento ha la sua causa.
- Il Genere – Tutto manifesta il principio maschile e femminile, necessari alla creazione.
Questi concetti, espressi in forma simbolica, anticipano molte intuizioni scientifiche moderne, come i principi della fisica quantistica e della termodinamica.
Come affermava René Guénon:
“L’esoterismo è la scienza del reale invisibile.”
Esoterismo, scienza e filosofia: tre vie della stessa verità
Spesso si ritiene che scienza e filosofia — e ancor più l’esoterismo — appartengano a piani diversi.
In realtà, tutti cercano di comprendere la natura della realtà: la scienza con la logica sperimentale, la filosofia con la ragione, l’esoterismo con il linguaggio del simbolo.
Il principio ermetico del mentalismo (“Tutto è mente”) trova sorprendenti parallelismi con le moderne teorie quantistiche.
Già negli anni Ottanta alcuni ricercatori statunitensi dimostrarono che la mente può influenzare la realtà fisica, e che l’atto di osservazione modifica il comportamento delle particelle.
Il celebre esperimento della doppia fenditura di Thomas Young e gli studi successivi di Einstein e John von Neumann portarono alla sconcertante conclusione che la coscienza stessa partecipa al manifestarsi della realtà.
Un concetto che gli antichi ermetisti conoscevano già, ma in forma simbolica.
Lo stesso principio di causa ed effetto trova eco nella terza legge della dinamica di Newton, secondo cui “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
Ancora una volta, la scienza moderna conferma intuizioni già presenti nel pensiero esoterico millenario.
Secondo Louis-Claude de Saint-Martin,
“La vera conoscenza è una luce che si trasmette da cuore a cuore.”
E Carl Gustav Jung ricordava:
“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si desta.”
Queste frasi riassumono perfettamente la natura dell’esoterismo autentico: un viaggio interiore, un linguaggio dell’anima che mira alla rinascita spirituale.
Oggi, tuttavia, la scienza — prigioniera del proprio metodo — tende a escludere ciò che non può misurare, dimenticando che ogni grande scoperta è nata da un’intuizione, non da un calcolo.
Diventare vittime del metodo significa autolimitarsi, chiudere le porte a realtà ancora inesplorate.
Parlare di esoterismo, dunque, non significa evocare maghi o superstizioni, ma riscoprire una filosofia di conoscenza interiore che può contribuire alla crescita dell’individuo e dell’intera collettività umana.


