La figura del fantasma, concepita principalmente come la manifestazione visibile dello spirito di un defunto, ha affascinato l’umanità sin dall’antichità. Da presenze spaventose a simboli di giustizia e memoria, i fantasmi rappresentano un presunto legame tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Le credenze su di essi riflettono la percezione della morte nelle diverse società e hanno contribuito a mantenere l’ordine sociale e spirituale, sia attraverso il ruolo di "spiriti saggi" che come "castigatori" di uomini ingiusti.
Nelle civiltà greca e romana, i fantasmi erano spesso visti come spiriti di defunti privi di una degna sepoltura o morti in circostanze tragiche. Queste entità irrequiete, come i "lemures" e i "larvae", potevano manifestarsi per tormentare i vivi se non venivano placate con rituali e offerte.
Con l’avvento del cristianesimo, la concezione dei fantasmi subì una trasformazione: le apparizioni vennero associate a anime in pena, sospese tra il purgatorio e la salvezza, in cerca di intercessioni per ottenere il riposo eterno. Nei racconti medievali, molti monaci e santi riferivano di incontri con anime penitenti che imploravano preghiere per la loro redenzione.
Si sviluppò anche l’idea che alcuni spiriti potessero essere anime dannate, condannate all’inferno per gravi peccati, ma capaci di manifestarsi tra i vivi come entità maligne. Con il tempo, queste concezioni si sono fuse: oggi, il fantasma è spesso visto come lo spirito di un defunto che appare per dare aiuto o trasmettere messaggi, mentre i fantasmi malevoli, come i poltergeist, sono per lo più interpretati come presenze demoniache. Riti funebri, messe di suffragio, benedizioni ed esorcismi continuano a essere considerati rimedi contro le apparizioni indesiderate.
Il tema delle anime erranti si ritrova in molte culture diverse. In Cina, il "Festival dei Fantasmi Affamati", celebrato il 14° giorno del settimo mese lunare, segna il ritorno degli spiriti dimenticati, ai quali vengono offerte preghiere e cibo per placarne l’ira. Nel Buddismo, questa festa è legata alla vita del Buddha e al suo insegnamento sulla possibilità di liberare le anime dai regni infernali.
In Giappone, gli yūrei sono fantasmi spesso legati a storie di vendetta, morti tragiche o emozioni irrisolte. Questi spiriti appaiono tipicamente come figure femminili con lunghi capelli sciolti e vesti bianche, elementi che derivano dalle tradizioni funebri giapponesi. Un esempio noto è la leggenda di Okiku, una serva ingiustamente accusata di aver rotto un prezioso piatto e condannata a morte. Secondo la tradizione, il suo spirito continua a infestare il pozzo in cui fu gettata, contando ossessivamente i piatti mancanti. Gli yūrei sono una presenza ricorrente nel teatro kabuki, nella letteratura e nel cinema horror giapponese. Celebre è il personaggio di Samara Morgan, yūrei protagonista del film "The Ring" (2002), ispirato alla giapponese Sadako Yamamura del film "Ringu" (1998), a sua volta tratto dal romanzo di Kōji Suzuki.
Nella cultura Yoruba della Nigeria, gli egungun sono spiriti ancestrali venerati, che proteggono la comunità e regolano l’ordine sociale. Tra i Maori della Nuova Zelanda, i wairua sono esseri spirituali che influenzano la vita quotidiana, richiedendo rispetto e cerimonie per mantenere l’equilibrio tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Nel folklore occidentale, i fantasmi possono essere suddivisi in diverse categorie:
Fantasmi Residui: Apparizioni che ripetono eventi del passato senza consapevolezza, come se fossero ologrammi privi di volontà. Si ipotizza che possano essere il risultato di fenomeni ancora non spiegati scientificamente, come la teoria dell'universo olografico.
Fantasmi Interattivi: Spiriti capaci di comunicare con i vivi, manifestandosi in sogni, visioni o attraverso segnali percettibili.
Poltergeist: Entità note per la loro attività disturbante, tra cui rumori inspiegabili e spostamento di oggetti. Spesso sono associati a presenze demoniache o a manifestazioni legate all’energia psichica di individui viventi.
Questo articolo non pretende di essere esaustivo, poiché il tema dei fantasmi è vasto e intrecciato con discipline come la filosofia, l’antropologia, la fisica e la teologia. Tuttavia, spero che possa servire a dimostrare come affrontare certe tematiche con rigore e metodo non solo sia possibile, ma anche auspicabile. Come ricercatore di fenomenologie paranormali, mi trovo spesso in prima linea nella ricerca di prove concrete che possano avvalorare l'autenticità di questi fenomeni. Purtroppo, il dibattito è talvolta ostacolato da parte di un mondo scettico che, anziché basarsi su un'analisi obiettiva, ricorre al pregiudizio e alla denigrazione come unici strumenti di confronto.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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