Le Ielele che seducono e fanno sparire gli uomini

Le Ielele, note anche come iele nel folklore rumeno, sono figure misteriose e inquietanti, spesso descritte come creature magiche simili a fate o ninfe, dotate di una bellezza ultraterrena e poteri sovrannaturali. Appaiono in gruppo, splendenti al chiaro di luna, dove danzano nude in cerchio, emettendo suoni ipnotici per mezzo di piccoli campanelli d’argento e con le loro voci eteree.

Il loro canto, dolce e malinconico, è in grado di irretire gli uomini, spingendoli a seguirle, proprio come le Sirene della mitologia greca. Ma dietro quella grazia seducente si cela un potere molto pericoloso: gli uomini che cedono alla loro attrazione finiscono per scomparire nel nulla, senza lasciare traccia. La leggenda non spiega dove vengano condotti: si ipotizza in mondi paralleli, in regni fatati o semplicemente alla loro morte.

Per quanto possa sembrare allettante trovarsi faccia a faccia con una graziosa fanciulla nuda nel bel mezzo della natura selvaggia, i più attenti e i conoscitori del folklore internazionale non vorrebbero mai trovarsi in una simile situazione.

Le origini e il significato simbolico

Le Ielele affondano le loro radici nel folklore rumeno arcaico, dove rappresentano un mix tra spiriti della natura, anime vendicatrici e personificazioni del destino (come le tre moire). Sono spesso associate al vento, alle notti estive e ai luoghi selvaggi o isolati, come radure, colline o sorgenti (luoghi che in Romania sono praticamente ovunque). Si dice che lascino segni del loro passaggio: l'erba bruciata, la terra spaccata, o cerchi fatati dove è vietato entrare per evitare di svanire nel nella.

In alcune versioni della leggenda, queste Silfidi non sono malvagie per natura, ma possono diventarlo se disturbate o se un uomo osa spiarle durante la danza notturna (ovviamente danzano nude, quindi la loro ira sarebbe più che giustificata). Chi infrange questo tabù viene punito con la pazzia, la paralisi o la morte.

In Romania esistono numerosi luoghi reali associati alle Ielele:

  • Padurea Hoia-Baciu (Foresta Hoia Baciu – vicino a Cluj-Napoca): considerata una delle foreste più misteriose al mondo, ricco di testimonianze su fenomeni paranormali e apparizioni spettrale.
  • Le colline di Buzău: in questa regione ricca di megaliti, si tramandano storie di cerchi d'erba bruciata e musiche inspiegabili udite nella notte, fenomeni che la tradizione locale attribuisce proprio alle Ielele.
  • I Carpazi Meridionali, specialmente nelle zone boschive tra Sibiu e Brașov, sono considerati territori di passaggio delle Ielele.
  • Il villaggio di Bozioru, sempre nella zona di Buzău, è noto per essere circondato da luoghi mistici e leggende su spiriti femminili che danzano vicino alle grotte.

Esiste anche un’interpretazione antropologica secondo cui le Ielele potrebbero essere l’eco leggendaria di donne reali, forse appartenenti a comunità matriarcali o a culti misterici legati ai rituali della fertilità e ai cicli della natura. In tempi antichi, non era raro che pratiche spirituali prevedessero danze notturne nei boschi, l’uso del canto rituale, dei cerchi magici tracciati sul terreno e perfino la nudità rituale, intesa non come elemento erotico, ma come simbolo di purezza, unione con la terra e ritorno allo stato primordiale. Queste donne, sacerdotesse o guaritrici, vennero probabilmente demonizzate con l’avanzare delle religioni ufficiali e delle istituzioni patriarcali, e i loro riti trasformati in racconti terrificanti: così, da figure sacre, divennero spiriti pericolosi, seduttrici maledette, creature di confine tra il visibile e l’invisibile.

Nel folklore contemporaneo, le Ielele rappresentano la bellezza selvaggia della natura e, allo stesso tempo, il pericolo che essa può nascondere. Appaiono in racconti popolari, poesie, opere teatrali e perfino in alcune canzoni moderne.

MARIO CONTINO