Una società segreta tra storia e leggenda

Nel cuore dell'Europa, nascosta tra i meandri della storia ufficiale, si celerebbe un'organizzazione segreta misteriosa e controversa, il cui nome evoca immediatamente trame oscure e proibite: il Priorato di Sion. Secondo alcune fonti, sarebbe uno dei più antichi ordini segreti del mondo, fondato nel 1099 a Gerusalemme con lo scopo di custodire un segreto millenario legato alla discendenza di Gesù Cristo. Ma quanto c'è di vero in questa storia? E perché la sua esistenza viene sistematicamente negata dagli storici?

Il dibattito è aperto, ma gli indizi sono troppi per essere ignorati e l'argomento è troppo delicato per poter essere pubblicamente avallato anche solo come plausibile. Gli interessi in gioco sono enormi e non è solo la fede cristiana ad essere messa in gioco ma gli equilibri geopolitici del mondo.

Priorato di Sion: Tracce documentali

Nel 1967, presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, furono depositati dei misteriosi fascicoli noti come Dossiers Secrets d’Henri Lobineau. Contenevano alberi genealogici, mappe e riferimenti a un ordine denominato "Prieuré de Sion", il cui compito sarebbe stato quello di proteggere la linea di sangue reale di Cristo e Maria Maddalena, sopravvissuta nei secoli e fusa con la dinastia merovingia.

Questi dossier, apparentemente anonimi, indicano come Gran Maestri del Priorato figure del calibro di Leonardo da Vinci, Isaac Newton e Victor Hugo. Coincidenza? O messaggi in codice lasciati all’umanità?

A sostegno dell’ipotesi secondo cui Maria Maddalena non sarebbe stata solo una seguace di Gesù, ma sua compagna o persino sua sposa, vi sono alcuni Vangeli apocrifi, testi esclusi dal canone ufficiale ma venerati in ambiti gnostici e spirituali.

È fondamentale chiarire che il termine apocrifo non significa "falso", ma piuttosto "nascosto" o "escluso". Molti di questi scritti furono considerati pericolosi non per motivi teologici, ma per ragioni politiche ed ecclesiastiche. La loro esclusione dal Nuovo Testamento fu sancita — o avviata — durante il Concilio di Nicea nel 325 d.C., convocato dall’imperatore Costantino I. In quell’occasione, si cercò di unificare la dottrina cristiana e rafforzare l’autorità imperiale su una religione che stava rapidamente diventando dominante nell’Impero Romano.

Il Concilio stabilì quali testi sarebbero stati riconosciuti come canonici, escludendo molti altri che proponevano visioni differenti su Gesù, sui suoi insegnamenti e sul ruolo delle figure femminili. Tra questi:

  • Il Vangelo di Maria, dove Maddalena appare come la discepola prediletta e riceve insegnamenti spirituali direttamente da Gesù.
  • Il Vangelo di Filippo, che la chiama koinōnos del Salvatore e accenna a un affetto profondo tra loro, forse anche fisico.
  • La Pistis Sophia, che la pone come interlocutrice privilegiata, più sapiente persino degli apostoli.

Questi testi dipingono una Maddalena diversa da quella tramandata dai Vangeli canonici: non una peccatrice redenta, ma una figura centrale e forse cardine di un'eredità spirituale. Ed è proprio questa figura che il Priorato di Sion avrebbe giurato di proteggere nei secoli.

Uno degli elementi più controversi legati al mistero del Priorato di Sion è l'ipotesi secondo cui Gesù fosse sposato proprio con Maria Maddalena.
Sebbene i Vangeli canonici tacciano completamente su una possibile unione matrimoniale del Cristo, il contesto storico ebraico del I secolo d.C. rende questa eventualità tutt'altro che improbabile. All’epoca del Cristo, il matrimonio era considerato un obbligo religioso, fondato sul precetto biblico della procreazione e strettamente legato alla purezza della vita spirituale. I maestri religiosi, equivalenti ai rabbini, erano abitualmente sposati, e la castità non era un valore sacro nell’ebraismo antico come lo sarebbe diventata nel cristianesimo post-paolino.
È pertanto legittimo domandarsi se il silenzio evangelico su questo punto non sia stato il frutto di una scelta deliberata, volta a trasformare Gesù in una figura celibataria e ascetica più funzionale alla teologia cristiana nascente e alla politica del Vaticano. A rafforzare tale ipotesi intervengono alcuni Vangeli apocrifi, come quello di Maria e quello di Filippo, nei quali Maddalena appare come discepola prediletta, confidente spirituale, e forse anche sposa. Se così fosse, il Priorato di Sion avrebbe protetto non solo un’idea simbolica, ma una vera discendenza fisica del Cristo, capace di sovvertire secoli di dottrina ufficiale.

Un altro nodo fondamentale di questa storia è il villaggio di Rennes-le-Château, nel sud della Francia. Qui, alla fine dell’Ottocento, il parroco Bérenger Saunière scoprì qualcosa di tanto prezioso da arricchirsi inspiegabilmente nel giro di pochi anni. Secondo alcune teorie, egli avrebbe trovato manoscritti nascosti nella chiesa di Santa Maria Maddalena, forse legati proprio al Priorato di Sion o alla discendenza di Gesù.

Da allora, Rennes-le-Château è diventata un punto di riferimento per ricercatori e appassionati di esoterismo. Molti ipotizzano che il Priorato abbia dato origine, o quanto meno collaborato, con un altro ordine potentissimo: i Cavalieri Templari. Entrambi nati in Terra Santa e accomunati da simboli ricorrenti, sembrano condividere una missione comune: proteggere un segreto spirituale e forse anche dinastico, connesso al Cristo.

Simboli riconducinili a questi ordini si ritrovano disseminati nelle cattedrali gotiche, nei labirinti medievali e persino in celebri opere d’arte, come L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, in cui alcuni intravedono una figura femminile accanto a Gesù, identificata da alcuni studiosi come Maria Maddalena.

Sarà stata una tale conoscenza a decretare lo sterminio dei Cavalieri Templari?

Forse non solo. Sebbene l’ordine templare sia stato ufficialmente accusato di eresia, idolatria e sodomia, le vere motivazioni potrebbero essere state più politiche che religiose. I Templari, nel tempo, avevano accumulato un’enorme ricchezza, indipendenza e influenza, al punto da costituire un potere parallelo, scomodo per i regni europei e per il papato stesso. Il re di Francia, Filippo il Bello, gravemente indebitato con l’Ordine, orchestrò una campagna diffamatoria culminata il 13 ottobre 1307 con l’arresto dei Templari in tutto il regno. Tuttavia, la brutalità dell’epurazione — con torture, esecuzioni e il rogo del Gran Maestro Jacques de Molay — lascia pensare che qualcosa di più profondo fosse in gioco.
La possibilità che custodissero manoscritti, reliquie o informazioni sconvolgenti sulla vera natura del Cristo e della sua discendenza non può essere esclusa del tutto.

La narrazione ufficiale liquida il Priorato di Sion come un’invenzione di Pierre Plantard, l’uomo che registrò legalmente il nome dell’organizzazione in Francia nel 1956. Ma lo stesso Plantard, in diverse fasi della sua vita, avrebbe rivelato di essere discendente della linea merovingia e di aver tentato di risvegliare l’ordine dormiente.

Curiosamente, ogni tentativo di indagine profonda viene soffocato, ridicolizzato o classificato come bufala.
Ma non è proprio questo il comportamento tipico di un potere occulto?

Il segreto continua

A metà tra verità e leggenda, il Priorato di Sion continua a esercitare un fascino irresistibile. Le sue presunte trame si intrecciano con i misteri della cristianità, dell’arte rinascimentale e della politica europea.

Se il Priorato di Sion fosse sempre esistito, proprio sotto i nostri occhi, celato da un velo di scetticismo e silenzio imposto dalle potenze economiche dominanti, l'intera storia umana recente andrebbe totalmente riscritta.

MARIO CONTINO