Torino è una città che da sempre affascina e incuriosisce i suoi visitatori per il suo legame con l’esoterismo e il mistero. Non è solo una delle più eleganti città italiane, ricca di storia e cultura, ma è anche considerata una delle capitali mondiali della magia. Qui, secondo gli studiosi di esoterismo, convivono forze opposte: magia bianca e magia nera.

Questa doppia anima rende Torino una città speciale per gli appassionati della materia, capace di attirare non solo gli appassionati di arte e architettura, ma anche chi è affascinato dal lato più nascosto e misterioso delle cose.

Già ai tempi dell’Impero Romano, quando venne fondata Augusta Taurinorum (nel 28 a.C. per volere dell’imperatore Augusto), la città era idealmente divisa in due aree simboliche: ad est la luce, dove sorge il sole, e ad ovest l’oscurità, dove tramonta.

Non è un caso, infatti, che nella parte ovest di Torino venissero sepolti i morti e giustiziati i condannati. Questa suddivisione del territorio tra luce e tenebre ha attraversato i secoli, alimentando leggende e misteri che ancora oggi fanno parte della cultura popolare torinese.

Torino tra magia bianca e magia nera

La tradizione esoterica vuole che Torino si trovi al centro di due triangoli magici.
Da una parte, è uno dei vertici del triangolo della magia bianca insieme a Lione e Praga, città legate a energie positive, spiritualità e forze benefiche.
Dall’altra, è anche uno dei vertici del temuto triangolo della magia nera, assieme a Londra e San Francisco, luoghi collegati all'occultismo, a rituali oscuri e teoricamente alle forze del male.

Di seguito cercherò di elencare i luoghi che, secondo il folklore, rappresentano nodi energetici nei quali queste forze misteriose si manifesterebbero in maniera più evidente.

I luoghi della Magia Nera a Torino

PIAZZA STATUTO: IL CUORE OSCURO DELLA CITTÀ

Piazza Statuto è considerata dagli esperti il luogo più carico di energie negative di Torino. In epoca romana era la "Val Occisorum", ovvero la valle dei morti, dove venivano giustiziati i condannati. Nella piazza si trova il Monumento del Frejus, che per molti cela significati esoterici: l’angelo in cima sarebbe Lucifero, con lo sguardo rivolto a est, verso la luce che sfida. Poco distante si trova anche l'obelisco geodetico, noto come “Guglia Beccaria”, che secondo alcuni indicherebbe il centro delle forze oscure della città.

IL PALAZZO E IL PORTONE DEL DIAVOLO

In via XX Settembre sorge il cosiddetto Palazzo del Diavolo. Secondo la leggenda, il portone di questo palazzo sarebbe stato fatto installare dal Diavolo in persona per intrappolare un mago che aveva osato evocarlo. Ancora oggi il battente centrale del portone ritrae una figura diabolica che osserva chiunque si avvicini.

IL MUSEO EGIZIO

Il Museo Egizio di Torino, famoso in tutto il mondo per le opere che espone, è anche esso avvolto da un alone di mistero. Si dice che alcuni reperti conservati al suo interno siano carichi di energie ancestrali, sia positive che negative. In particolare, la testa mummificata di Seth, considerata ena divinità maligna dell’antico Egitto, alimenta storie legate ad antiche maledizioni, delle quali ovviamente non vi è prova, ma che continuano ad affscinare il mondo.

GLI OCCHI DEL DIAVOLO

In via Lascaris si trovano due misteriose fessure a forma di occhi incastonate nella base di un edificio. La tradizione popolare li ha ribattezzati "gli occhi del Diavolo", e molti li considerano un ulteriore segnale della presenza di forze oscure in città.

IL RONDÒ DELLA FORCA

Tra corso Valdocco e corso Regina Margherita si trova il Rondò della Forca, dove fino al 1863 si ergeva il patibolo per l'esecuzione dei condannati a morte. Anche questo luogo è legato alla Val Occisorum, zona da sempre associata alla morte e all’ombra.

I luoghi della Magia Bianca a Torino

Cme già accennato nel paragrafo introduttivo di questo articolo, Torino non è solo oscurità. È anche un potente centro di energie positive, di magia bianca, che si manifesta soprattutto nei luoghi sacri come quelli che di seguito citerò.

PIAZZA CASTELLO

Considerata il cuore della Torino luminosa, Piazza Castello rappresenta il contrappeso a Piazza Statuto. Qui si concentrano i simboli del cosiddetto potere positivo, come il Palazzo Reale e la Chiesa di San Lorenzo, luoghi di grande culto e spiritualità.

LA CHIESA DELLA GRAN MADRE DI DIO

Situata ai piedi della collina torinese, questa chiesa è legata a numerosi simbolismi esoterici legati alla ricerca del Sacro Graal. Secondo alcuni studiosi, proprio sotto di essa si troverebbe nascosto il leggendario calice.

LA CONSOLATA

Un altro luogo considerato ricco di energia benefica è il Santuario della Consolata, meta di pellegrinaggi e legato a numerosi eventi considerati miracolosi.

LA FONTANA ANGELICA

In Piazza Solferino si trova la Fontana Angelica, composta da quattro statue che rappresentano le stagioni ma che, per gli appassionati di esoterismo, simboleggiano anche le forze positive che proteggono la città.

MONTE DEI CAPPUCCINI

Infine, il Monte dei Cappuccini (luogo perfetto per godere di una vista mozzafiato su Torino) è considerato un punto in cui si concentra energia positiva, ben distante dalle energie più oscure concentrate nel centro della città.

Perché un toro? Il collegamento con il vitello d'oro.

Il toro, simbolo distintivo di Torino, incarna un dualismo profondo che riflette le molteplici sfaccettature della città. Non si trova solo nello stemma cittadino, ma è visibile in numerosi monumenti, edifici e nell’arredamento urbano, a dimostrazione della sua importanza culturale. L’origine di questo simbolo risale a radici molto antiche e si intreccia con la storia e l’etimologia del nome stesso della città: "Torino" deriva dal latino "Taurinum", che significa "appartenente al toro". Questo nome potrebbe essere legato ai Taurini, una popolazione di origine celtico-ligure che abitava la zona dove oggi sorge la città.

Il Toro: un simbolo protettivo ma anche demoniaco

Il toro, sin dall'antichità, è stato un simbolo di forza, virilità e protezione, valori che si riflettono nella città stessa, custode di una tradizione millenaria. Questo simbolo, tuttavia, rappresenta anche un altro volto, quello della potenza oscura. Nella mitologia greca e romana, il toro era spesso associato agli dei della guerra e della fertilità, ma anche alla sfera delle forze primordiali e magiche.

Nel contesto della Torino Magica, il toro diventa una figura rappresentativa del dualismo tra il bene e il male, tra i tasselli neri e bianchi della grande scacchiera della vita. La sua sacralità, una delle prime manifestazioni animali venerati dall'uomo, sopravvive fino ad oggi, connesso alla costellazione del Toro e al significato astrologico che le viene attribuito. Questo simbolo è presente anche nell'iconografia cristiana, associato agli evangelisti e ai valori di luce e redenzione. Tuttavia, proprio in una città dove il bene e il male si confrontano, il toro può essere visto anche come simbolo di forze demoniache attive.

Nel Antico Egitto, il toro veniva venerato come Apis, incarnazione del dio creatore Ptah. Il suo culto risiedeva principalmente a Menfi, dove sorgeva un tempio dedicato alla sua figura, probabilmente insieme alla prima sede del potere governativo fondato dal faraone Aha. Quando un toro sacro moriva, ne veniva scelto uno nuovo, creando una genealogia di tori divini che simboleggiavano la continua rinascita. Questi tori venivano imbalsamati e sepolti in grandi sarcofagi all’interno del Serapeo, un luogo che oggi è stato riscoperto grazie agli scavi archeologici di Auguste Mariette nel 1851.

Tuttavia, il toro non è solo un simbolo di forza e protezione. Il suo lato oscuro emerge nella figura di Moloch, divinità dei cananei e dei cartaginesi, che veniva rappresentato con le sembianze di un toro. Idoli a forma di vitello, simili al vitello d’oro, sono stati trovati in vari passi delle scritture ebraiche, segnalando il suo culto nelle terre bibliche. In queste tradizioni, il toro diventa un simbolo di idolatria e di resistenza alla fede in un unico Dio.

Il demone Moloch viene citato più volte anche nell’Antico Testamento della Bibbia, nel Libro dei Re 23,10 e in Geremia 7,31. Secondo la tradizione i fenici, gli ebrei, gli egiziani, e i cananei adoravano Moloch al punto di sacrificare la vita del loro primogenito in suo onore.

Nella Bibbia, il toro appare nell’episodio del vitello d’oro dell'Esodo, dove il popolo ebraico, in attesa del ritorno di Mosè, costruisce un'immagine dorata di toro da adorare. Questo atto di idolatria viene poi distrutto con rabbia dal profeta Mosè al suo ritorno, un episodio che simboleggia la lotta tra luce ed ombra, tra il Dio di Mosè e il demone Moloch.

Il toro di Torino, quindi, rappresenta l'eterno conflitto tra le forze benefiche e quelle oscure, un dualismo che si riflette in ogni angolo della città, in ogni leggenda e in ogni tradizione.

MARIO CONTINO