L'anima e lo spirito tra teologia e parapsicologia
Il concetto di "anima" è uno dei più complessi e variabili nelle diverse tradizioni filosofiche, religiose e culturali del mondo. Non esiste una definizione univoca accettata da tutti, anzi, l'interpretazione è soggetta a variazioni in relazione al tempo e allo spazio, oltre che al contesto socio-culturale di riferimento.
Volendo semplificare il discorso su un argomento trattato su voluminosi libri di filosofia e teologia, ecco alcune interpretazioni più comuni sul concetto di "anima":
Religioni Monoteiste (Cristianesimo, Islam, Ebraismo):
L'anima è considerata l'essenza immateriale e immortale di una persona, creata da Dio e "scintilla" dello stesso creatore. È la parte di noi che sopravvive dopo la morte fisica e, a seconda del comportamento e della fede della persona, può raggiungere il paradiso, l'inferno o un'altra forma di esistenza ultraterrena. In particolare nel cristianesimo cattolico, il concetto di essere umano è imprescindibile da quello di anima, infatti la definizione di essere umano è la seguente: "Essere formato da corpo e anima", elementi complementari e indissolubili.
Filosofia Greca Antica:
Platone vedeva l'anima come una realtà immateriale e immortale, separata dal corpo, che possiede conoscenza e ragione. Secondo Platone, l'anima non solo esisteva prima della nascita ma è anche la vera essenza dell'individuo, in grado di accedere a una conoscenza superiore. Nel dialogo "Repubblica", Platone descrive l'anima come composta da tre parti: la parte razionale (situata nella testa), la parte irascibile (situata nel petto) e la parte “concupiscibile” (situata nell'addome).
Aristotele, invece, considerava l'anima come la forma del corpo vivente, non separabile da esso, ma piuttosto come ciò che dà vita e funzione al corpo. Nella sua opera "De Anima" (Sull'anima), Aristotele descrive l'anima in termini di tre tipi di attività o facoltà: la parte vegetativa, la parte sensitiva e la parte razionale. La parte vegetativa è responsabile delle funzioni basilari come la nutrizione e la crescita, comuni a tutte le forme di vita. La parte sensitiva permette agli esseri viventi di percepire e reagire all'ambiente, ed è presente negli animali. Infine, la parte razionale è esclusiva degli esseri umani e riguarda la capacità di pensare e ragionare.
Buddhismo e Induismo:
In molte tradizioni buddiste, non esiste un'anima eterna e immutabile (anatman), ma piuttosto un continuum di coscienza che si reincarna attraverso vari cicli di nascita e morte.
Nell'induismo, l'anima (atman) è vista come eterna e parte integrante di un'unità cosmica (Brahman). L'Atman attraversa cicli di reincarnazione fino a raggiungere la moksha, la liberazione dal ciclo delle nascite e delle morti.
Teorie New Age e Spirituali:
In alcune correnti spirituali contemporanee, l'anima è vista come una parte eterna e divina di ogni individuo, che può evolversi attraverso varie esperienze e vite, spesso collegata a concetti di energia e vibrazioni non ben definite né dal punto di vista fisico né da quello filosofico.
Personalmente ho un concetto ben diverso da quelli sopra riportati, e pur non essendo un grande filosofo come Socrate o Aristotele, ritengo doveroso mettere questa mia concezione a disposizione della critica, affinché possa anche io crescere confrontando le mie conoscenze e convinzioni con voi lettori.
Io ritengo che il concetto di “anima” debba essere separato dal concetto di spirito, confondere le due cose crea errori concettuali facilmente evitabili.
A mio avviso l'essere umano è composto da tre fattori:
Volendo riportare un esempio semplificatone:
Anima = Internet.
Spirito = Router Wi-Fi.
Corpo = hardware (PC, Smartphone ecc.).
Tanto più è evoluto il corpo, tanto maggiore sarà la sua capacità di ricevere informazioni dall'anima attraverso lo spirito.
Ricordiamoci però che non è il corpo a possedere l'anima ma il contrario.
Non esiste un'automobile che possiede il suo pilota ma un pilota che possiede e guida la sua automobile.
Per tale motivo noi non possediamo un'anima, noi siamo l'anima che possiede il suo corpo.
Secondo questa mia visione, un fantasma sarebbe uno spirito che, avendo perso il corpo fisico, tarda a dissolversi perché la sua anima, troppo legata al mondo materiale, non si distacca da esso.
MARIO CONTINO
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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