Le razze aliene
Ho deciso di scrivere questo articolo perché incuriosito dalla domanda di un mio amico che, senza troppi giri di parole, mi ha chiesto:
Ma che aspetto hanno gli alieni?
Chiaramente io utilizzerò il modo “condizionale” in quanto la scienza finge di non saperne nulla sull'argomento, ed in parte potrebbe essere vero.
Torniamo quindi alla fatidica domanda e cerchiamo di ragionare su una possibile risposta.
Ufficialmente non abbiamo ancora incontrato nessuna forma di vita intelligente al di fuori della Terra (pensare che l'attuale razza umana possa essere considerata intelligente mi fa ridere, visto che gli uomini si massacrano a vicenda da millenni). Tuttavia, ci sono diverse ipotesi e teorie che si basano su dati scientifici e controverse testimonianze.
Alcuni scienziati ritengono che gli alieni possano avere un aspetto simile a al nostro, con arti, occhi e simmetria bilaterale (quella che comporta, nel nostro corpo, una distribuzione equilibrata degli organi in modo speculare sui due lati). Questo perché tali caratteristiche potrebbero essere vantaggiose per lo sviluppo di una società tecnologica e perché in effetti si basano su forme di vita note in un altrettanto conosciuto contesto biologico. Altri scienziati, invece, pensano che gli alieni possano essere molto diversi da noi, a seconda delle condizioni ambientali ed evolutive dei loro pianeti di origine.
Ad esempio Seth Shostak (astronomo del Seti, il centro per la ricerca della vita intelligente nel cosmo) afferma quantoo segue: “Non c’è un solo motivo per il quale dovrebbero assomigliarci. Se guardiamo sulla Terra, non esistono altre creature come noi, ad eccezione dei primati da cui discendiamo”. Un argomentazione che ha ovviamente una valenza logica e che personalmente trovo plausibile.
Nella cultura popolare, gli alieni sono spesso rappresentati come creature umanoidi con grandi teste, occhi neri e pelle grigia o verde. Questa immagine è stata influenzata da film, libri e presunti avvistamenti di UFO, soprattutto incontri ravvicinati del III e del IV tipo.
In base a ciò che ci racconta l'ufologia, alcune delle razze aliene più note sarebbero le seguenti:
Alcuni studiosi hanno notato delle corrispondenze tra gli Annunaki e gli Elohim, sia nel significato dei loro nomi, che rimandano a una discendenza principesca o celeste, sia nelle loro azioni, che riguardano la creazione e la manipolazione genetica dell’uomo. Alcuni hanno anche ipotizzato che gli Elohim siano una versione ebraica degli Annunaki, che sarebbero stati reinterpretati in chiave monoteista e spirituale.
Per quanto mi riguarda io credo che la confusione principale sia da ricercare nei termini “Extraterrestre” ed “Alieno”. Quando si utilizzano, solitamente come sinonimi, si pensa ad esseri provenienti da altri pianeti, altre galassie ecc., mentre bisognerebbe ampliare questa visione ad altre dimensioni spazio-temporali (Cronotopi).
Probabilmente il diverso aspetto è dato dalla diversa evoluzione biofisica di questi esseri, a loro volta determinata dall'ambiente biologico ove si sono sviluppati.
Oltretutto i nostri limiti biofisici potrebbero fornire, attraverso i nostri 5 sensi, un'immagine distorta di questi esseri, che assumerebbero per questo un aspetto talvolta bizzarro.
Come rispondere dunque alla domanda sopra citata?
Ovviamente non è possibile fornire una risposta univoca ma bisogna invece ragionare prendendo in considerazione i vari aspetti sopra riportati.
Personalmente credo che possano esistere esseri tanto simili a noi, almeno nell'aspetto esteriore, da potersi mimetizzare perfettamente all'interno della società umana, a tal punto che potreste prenderci un caffè al bar senza accorgervi di nulla.
Questa possibile realtà potrebbe essere, a mio modesto parere, la più probabile, soprattutto considerando l'aspetto degli esseri descritti nei testi sacri sumeri ed ebraici.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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