Al giorno d'oggi, molte persone tendono a sminuire e denigrare la cultura folcloristica, ossia quel tesoro di conoscenze che rappresenta la base della nostra società moderna e che potrebbe essere la cura al cancro sociale manifestato nella perdita di importanti valori morali. La cultura folcloristica va salvaguardata, soprattutto dall'ignoranza di chi non comprende la sua importanza.
Per esprimere meglio il concetto sopra riportato, è opportuno informare sul significato etimologico del termine “folklore”. Il termine deriva dall'inglese folk, che significa “popolo”, e lore, che significa “sapere”. Esso fa riferimento alla cultura popolare, un insieme di tradizioni popolari tramandate, il più delle volte, oralmente da generazione in generazione. Le componenti principali del folklore includono:
Queste espressioni culturali si riferiscono a specifiche aree geografiche, ad esempio, si parla di folklore italiano, folklore giapponese, folklore occidentale e folklore orientale.
Chiaramente, queste conoscenze, essendosi originate a livello popolare, spesso non hanno nulla a che fare con la storia ufficiale, pur conservando tracce di verità storica distorte in relazione alla visione del “popolino”. Questi ultimi, appartenenti a ceti sociali medio-bassi e di scarsa cultura, interpretavano la storia e il loro presente in modo simbolico. Un esempio lampante di questo fenomeno è la leggenda del Conte Dracula, che trasforma un imperatore ed eroe della patria in un mostro demoniaco, romanzando e interpretando solo alcuni aspetti della realtà.
Per tale motivo, tramandare una leggenda non significa accettare quest’ultima come verità storica alternativa. Occorre interpretarla e contestualizzarla per scoprire dettagli sfuggiti agli storici e magari trasmessi a noi in maniera allegorica. Un altro esempio di verità storica trasfigurata sotto forma di leggenda riguarda Castel del Monte in Puglia. Questo edificio è ritenuto fonte di inesauribili misteri legati al mondo dell'alchimia, dell'astrologia e dell'occultismo. Tuttavia, lo stesso mistero che circondava la figura di Federico II di Svevia—incomprensibile per il popolo contadino—ha generato le leggende che oggi ci narrano.
James George Frazer (1854-1941), insegnante di antropologia sociale a Liverpool e a Cambridge e autore de "Il ramo d’oro", definiva il folklore come “sopravvivenze di idee e pratiche più primitive tra popoli che per altri riguardi si sono elevati a un livello superiore di cultura”. Questo approccio sottolinea l'importanza di studiare il folklore per comprendere le radici culturali e sociali delle società moderne. Nonostante ciò, il folklore non deve essere oggetto di pregiudizi o di commenti denigratori, specialmente da parte di chi ignora la sua reale importanza.
Nel 1907, alcuni autorevoli studiosi decisero di costituire un’organizzazione nota come FF (Folklore Fellows). Tra i membri fondatori c'erano:
Questi studiosi contribuirono significativamente alla valorizzazione e allo studio del folklore, evidenziando la sua rilevanza nelle ricerche antropologiche e storiche.
Quanto appena riferito dimostra che il folklore, e le leggende che ne fanno parte, non possono essere oggetto di illazioni e pregiudizi. Questo vale specialmente per coloro che ignorano la reale importanza di questo aspetto socio-culturale, che tocca la sfera di interi popoli. Anche io, occupandomi di folklore, ho più volte avuto a che fare con individui che hanno tentato di screditare le mie ricerche, accusandomi ingiustamente di divulgare “storielle infondate”. Tali accuse, evidentemente infondate, evidenziano una perdita dei valori fondamentali su cui si basa la nostra società attuale, come il rispetto e la tolleranza.
Il Folklore Come Specchio della Società
In definitiva, il folklore è un riflesso delle dinamiche sociali e culturali di un popolo. Ogni leggenda, ogni mito e ogni usanza sono testimonianze di un passato che continua a influenzare le nostre vite. Ignorare o denigrare questo patrimonio culturale non solo impoverisce la nostra comprensione della storia, ma anche il nostro legame con le tradizioni e i valori fondamentali.
In conclusione, il folklore non è solo un insieme di storie e tradizioni, ma un elemento fondamentale per comprendere l'identità di una cultura. È essenziale continuare a studiarlo, preservarlo e valorizzarlo, affinché possa servire come fonte di insegnamenti e riflessioni per le generazioni future. La vera sfida è superare i pregiudizi e riconoscere il valore intrinseco del folklore come patrimonio collettivo, capace di arricchire il nostro presente e guidarci verso un futuro più consapevole.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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