I ghost hunters e i fenomeni paranormali

Ghost Hunting

La scienza e i cacciatori di fantasmi

Ghost Hunters o ricercatori?

Conosciamo meglio il Ghost Hunting


Molte persona parlano di Ghost Hunting, e si definiscono Ghost Hunters, senza avere le nozioni necessarie per poter affrontare un dibattito in merito o per potersi definire “cacciatori di fantasmi”, in poche parole utilizzano questi termini in maniera impropria.
Non è possibile spiegare cosa si cela dietro la ricerca denominata, soprattutto nel mondo anglosassone, ghost hunting, servirebbe un libro dedicato ed in effetti una delle mie pubblicazioni librarie affronta proprio questa tematica.

GHOST HUNTING – tra scienza e leggende
(I edizione 2013: Uno Editori – II edizione 2023: Quantico Edizioni)

Il ghost hunting, o caccia ai fantasmi, è un'attività che consiste nell'indagare su luoghi presumibilmente infestati dai fantasmi.
Ovviamente capirete che tale definizione presuppone non solo la certezza nell'esistenza di entità spiritiche strumentalmente rivelabili ma anche che queste rientrino sotto la definizione di “fantasma”.

Cosa è dunque un fantasma?
Questa è la definizione che ne da il dizionario Treccani:
«1. a. Immagine non corrispondente a realtà, cosa inesistente, illusoria, puro prodotto di fantasia: Fantasmi, intendo, Son la gloria e l’onor (Leopardi). b. Nell’uso com., apparizione notturna, ombra, spettro (spesso rappresentato come figura evanescente, biancovestita)»

In genere, una squadra di cacciatori di fantasmi tenterà di raccogliere prove a sostegno dell'esistenza di attività paranormali legate, appunto, ai fantasmi.
Questo limita la ricerca, infatti un ricercatore non dovrebbe farsi condizionare dai preconcetti, non dovrebbe aspettarsi di registrare “un fantasma”, al contrario, dovrebbe essere aperto all'ignoto qualunque esso fosse.
Un ricercatore deve prima di tutto essere un buon osservatore e registrare eventuali eventi inspiegabili (al momento della registrazione) senza lasciarsi minimamente condizionare dagli stessi..

METODO DI INDAGINE NEL PARANORMALE.

I ghost hunters utilizzano una varietà di metodi per indagare su luoghi ritenuti infestati e una serie di strumenti utili (se utilizzati con cognizione di causa) a registrare dati e parametri biofisici ambientali, oltre che scattare foto e registrare video ed audio.
Purtroppo molti ricercatori improvvisati, che a dirla tutta non possono nemmeno essere definiti ricercatori, utilizzano gli strumenti senza nemmeno conoscere il reale motivo per il quale sono stati realizzati, che certamente differisce dalla ricerca delle entità spiritiche o scopi affini.
Questi signori non fanno altro che creare contenuti da poter condividere sui loro social network per poter attrarre follower e visualizzazioni.
Per tali motivi io definisco questi individui attori, anche perché mentono spudoratamente enfatizzando l'aspetto scenico delle loro pseudo-indagini.
Sia Chiaro: IO CEDO NELL'ESISTENZA DI FENOMENI INSPIEGABILI (ALMENO FINO A PROVA CONTRARIA) DEFINITI VOLGARMENTE “PARANORMALI”, ma non sono tanto stupido da scambiare un calzino gettato in un angolo buio per un demone degli inferi.
Detto ciò, passerò a descrivere brevemente ciò che dovrebbe fare un ricercatore per poter iniziare ad indagare nell'ambito delle fenomenologie del paranormale.

  • Raccolte di testimonianze: i ghost hunters seri dovrebbero innanzi tutto raccogliere testimonianze dai testimoni diretti o indiretti dell'evento sul quale intendono indagare.
  • Esclusione del normale: Devono escludere ogni possibile causa in grado di spiegare razionalmente il fenomeno descritto.
  • Ricerca storica: Dovrebbero poi effettuare una ricerca storica per cercare eventi o tragedie che potrebbero aver portato ai fenomeni paranormali descritti.
  • Ricerca strumentale: i ricercatori, utilizzando una varietà di strumentazioni scientifiche, cercheranno quindi di rilevare attività paranormali misurabili. Potrebbero essere adoperati termometri; misuratori di campi elettromagnetici (EMF); videocamere; fotocamere; igrometri, geofoni, registratori audio ecc..

Alcuni scettici sostengono che le prove raccolte dai ghost hunters sono facilmente spiegabili con fenomeni naturali, con la pareidolia o con l'inganno e che la caccia ai fantasmi è una forma di pseudoscienza.
Ovviamente se tali convinzioni sono basate sulla visualizzazione di video scovati qua e la sui social network, allora forse hanno ragione.
Purtroppo, come già accennato, almeno il 90% dei team che afferma di fare ricerca sui fenomeni paranormali non fa ricerca, fa spettacolo e spesso di pessima qualità.
Questa ricerca però può contare anche sul 10% dei restanti ricercatori meritevoli di tale titolo, persone serie che non meritano il peso del pregiudizio o l'ingiuria dei cretini di turno.


MARIO CONTINO

Mario Contino | Ghost Hunting

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