Fantasmi a Monopoli (BA)

Il fantasma del castello di Monopoli

Monopoli e i suoli misteri.

Castello di Carlo V di Monopoli

Femn Maz Tammor:  Il fantasma di Monopoli

Ogni castello degno di rispetto custodisce fantastiche leggende su malinconici e tristi fantasmi, ma devo ammettere che lo spettro legato al maestoso Castello di Monopoli si distingue come uno dei più singolari incontrati durante i miei anni di studio sul folklore pugliese.
Il Castello di Carlo V in Monopoli, situato sulla striscia di terra che sporge sul mare, è parte del sistema di fortificazione costiera voluto da Carlo V in Puglia. Costruito nel 1552, durante la cura del viceré Don Pedro di Toledo (o del marchese Don Ferrante Loffredo, secondo altre versioni), il castello presenta una forma pentagonale tipica dei fortilizi cinquecenteschi. Incorpora una torre cilindrica di origini romane che conferisce particolarità all'ingresso e alla facciata.
Gestito dal Comune, il Castello di Carlo V funge oggi da sede comunale per matrimoni civili e da spazio espositivo per esposizioni e mostre di grande rilevanza culturale. I sotterranei del castello includono l'antica chiesa basiliana di San Nicola della Pinna, con annesso il convento fondato nel X secolo. Prima di diventare un carcere nel secolo scorso, il castello fu la residenza della più alta autorità militare di Monopoli.

LA LEGGENDA DI MONOPOLI - PUGLIA

Tornando alla leggenda sull'enigmatica figura del fantasma che dimorerebbe in questo maniero, bisogna riconoscere che "Femn Maz Tammor" (la donna con mazza e tamburo) contribuisce con la sua presenza a rendere il castello di Monopoli ancora più affascinante agli occhi degli studiosi del paranormale e degli appassionati delle tradizioni locali.
La sua esistenza, tramandata attraverso le leggende di generazione in generazione, aggiunge un'atmosfera unica e suggestiva al già ricco patrimonio storico della Puglia, tanto da essere stata citata nel mio libro “PUGLIA MISTERI E LEGGENDE" (Artebaria Edizioni – 2020), tradotto anche nell'edizione inglese “APULIA MYSTERIES AND LEGENDS” (Artebaria Edizioni - 2023).
La leggenda narra che lo spirito che si aggira tra le antiche mura del castello sia legato a una vicenda drammatica vissuta secoli addietro. “Femn Maz Tammor” non si limita a manifestarsi con lamenti e suoni inquietanti, Questo fantasma sarebbe solito suonare una tammorra, uno strumento a percussione simile al tamburello usato nella pizzica salentina ma molto più grande e senza i sonagli. Gli abitanti del luogo raccontano che, nelle notti di luna piena o durante tempeste particolarmente violente, il fantasma si manifesti con lamenti struggenti o con apparizioni fugaci.
Sono i pescatori che operano nel vicino porto, però, ad aver ascoltato più volte il suono ritmico e straziante della tammorra.
Nessuno conosce la vera identità della dama evanescente, né si hanno prove concrete che dimostrino la sua esistenza, alcuni sostengono che si tratti dello spirito di una donna intrappolata nella nostra dimensione, in attesa del ritorno del marito disperso in mare a causa di un naufragio causato da una tempesta, suonerebbe la tammorra per indicare all'amato la via del ritorno.
In alternativa, secondo altre versioni della storia, le apparizioni avvengono nei pressi del molo. In questa variante, il fantasma è descritto come quello di una suora intenta a spaventare coppie che si nascondono in cerca di intimità. Questa interpretazione aggiunge un elemento di mistero e umorismo alla leggenda, trasformando il fantasma in una sorta di custode morale delle attività amorose consumate nei dintorni del maniero.
Entrambe le versioni contribuiscono a rendere la leggenda del castello di Monopoli un racconto ricco di sfumature, in cui si intrecciano elementi di amore, perdita e forse anche un pizzico di moralità sovrannaturale.

Nonostante la popolarità di queste storie, il desiderio di indagare sulla possibile veridicità delle leggende mi ha spinto (autorizzato dall'allora amministrazione comunale e accompagnato dall'amico prof. Cosimo Lamanna, storico e guida turistica), a trascorrere una notte all'interno del castello. Equipaggiato con strumentazioni specifiche, utili per la registrazione di materiale audio e video-fotografico, nonché per la misurazione di parametri biofisici ambientali, ho cercato di ottenere prove scientifiche delle presunte manifestazioni paranormali.
Nonostante gli sforzi e l'uso di tecnologie avanzate, non ho ottenuto risultati tangibili dalle fotografie scattate con strumenti sensibili all'ultravioletto e all'infrarosso, né dalle registrazioni audio effettuate con apparecchi sensibili agli infrasuoni e agli ultrasuoni. La notte è trascorsa senza che emergesse alcun elemento concreto degno di nota.
Tuttavia, durante l'indagine, sulla mia schiena apparve un graffio rosso e dolorante, certificato dai presenti e dalle fotografie prontamente scattate.
Il graffio si manifestò nel momento in cui cercai di provocare l'ipotetico fantasma del maniero.
Sebbene questo episodio non possa essere considerato una prova scientifica, ha aggiunto un elemento intrigante all'esperienza, aprendo ulteriori interrogativi sulla natura degli eventi legati alle leggende del castello di Monopoli.
Per quanto riguarda il suono della tammorra, ascoltato dai pescatori, potrebbe trattarsi del rumore causato dalle mareggiate in grado di comprimere aria sin sotto le fondamenta del castello, in cavità sottomarine naturali.

MARIO CONTINO

Mario Contino | Il fantasma del castello di Monopoli

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