I Rotoli del Mar Morto rappresentano una delle scoperte archeologiche più importanti del XX secolo. Attribuiti alla comunità essena, furono ritrovati nella valle del torrente Qumran e sulla terrazza nota come Khirbet Qumran. Questi antichi testi sacri, considerati parte di una vasta biblioteca, furono nascosti in diverse grotte, probabilmente per sfuggire all’avanzata delle truppe romane durante la repressione della rivolta ebraica nella regione.
Il ritrovamento iniziale si deve al pastore arabo Muhammad ed-Di’ib e a suo cugino, che scoprirono casualmente la prima grotta (1Q) intorno al 1945. Per un certo periodo i manoscritti rimasero nascosti, fino a quando furono venduti al mercato di Gerusalemme. Khalil Iskandar Shahin li acquistò e li cedette al superiore del Monastero di San Marco, Mar Athanasius Yeshua Samuel, e al professor Eleazar Sukenik dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Tuttavia, nonostante i tentativi di Sukenik di ottenere i rotoli in possesso del prelato, essi rimasero nelle mani di Mar Athanasius, che li fece valutare da studiosi americani.
La prima notizia ufficiale sui Rotoli del Mar Morto apparve l’11 aprile 1948, seguita da un articolo sul Time il giorno successivo. Tra i documenti identificati vi erano la Regola della Comunità (1QS), un commento al profeta Abacuc (1QpAbac), e l’Apocrifo della Genesi (1QgenAp).
Nel 1954, un episodio curioso vide Mar Athanasius tentare di vendere i manoscritti negli Stati Uniti tramite un annuncio sul Wall Street Journal. Yigael Yadin, figlio di Sukenik, acquistò infine i manoscritti e li depositò nel Museo Rockefeller di Gerusalemme.
A partire dal 1949, dopo la firma dell’armistizio di Rodi, il sito di Qumran fu sottoposto a scavi sistematici sotto la guida di Padre Roland de Vaux e G. Lankester Harding. Vennero scoperte altre grotte, tra cui la celebre 4Q, contenente migliaia di frammenti. Questi furono venduti e successivamente riacquistati da diverse istituzioni. Complessivamente, furono ritrovati circa 800 manoscritti, di cui 225 contenenti libri biblici, oltre a numerose opere originali del pensiero esseno ed ebraico.
Le grotte non erano utilizzate come abitazioni, ma servivano esclusivamente come luoghi di deposito per i manoscritti. I rotoli, avvolti in tessuti candeggiati e conservati in giare cilindriche, erano prevalentemente di carattere religioso e risalivano al periodo del Secondo Tempio (III secolo a.C. - I secolo d.C.). Questi dettagli evidenziano il rigore rituale della comunità essena e l'intenzione di voler tramandare ad ogni costo una conoscenza che oggi, forse a buon ragione, potremmo ritenere pericolosa in relazione alle idee dominanti..
La difficoltà nel ricomporre e studiare i frammenti portò alla formazione di un gruppo internazionale di esperti. Tuttavia, il lavoro procedette a rilento a causa della mole di frammenti (oltre 15.000), della dispersione dei proprietari e delle difficoltà personali di alcuni ricercatori. Nonostante ciò, tra il 1992 e il 2000 furono pubblicati 21 volumi contenenti le edizioni ufficiali dei testi.
I Rotoli del Mar Morto, considerati patrimonio universale per via del loro valore storico-culturale, sono oggi accessibili grazie al progetto della Leon Levy Dead Sea Scrolls Digital Library, completato nel 2019. Questo portale permette di esaminare i manoscritti attraverso fotografie ad alta risoluzione e trascrizioni, garantendo la conservazione e lo studio per le future generazioni.
Il ritardo nella pubblicazione dei rotoli suscitò speculazioni su presunti complotti relativi a tentativi di mascherare verità scomode. Alcuni studiosi, come Robert Eismann, ipotizzarono l’esistenza di un’agenda segreta per occultare sistematicamente informazioni potenzialmente destabilizzanti. Quindi, anche se la maggior parte degli studiosi attribuisce i ritardi alle difficoltà tecniche e logistiche, un numero non indifferente di studiosi abbraccia le teorie di Eismann tenendo in piedi il mistero che circonda questi antichi testi.
Del resto i Rotoli del Mar Morto offrono una visione unica della teologia e della vita quotidiana della comunità essena. Secondo lo studioso Ibba, i temi fondamentali includono:
Predeterminismo e la dicotomia tra bene e male;
Escatologia e attesa messianica;
Liturgia e preghiere comunitarie.
Vi sono punti di contatto tra i documenti di Qumran e il cristianesimo, come notato dallo studioso Luigi Monaldi. Sebbene nei Vangeli non siano menzionati gli Esseni, vi sono parallelismi significativi, tra cui la vicinanza geografica tra Qumran e i luoghi del ministero di Giovanni Battista. Tuttavia, i documenti di Qumran non fanno alcun riferimento diretto a Gesù o alla sua missione, e questo forse è uno dei motivi che rendono scomode le informazioni in essi contenute.
Recenti studi, come quelli portati avanti da Marcello Fidanzio, ribadiscono la natura profondamente ebraica dei testi, superando le precedenti interpretazioni che privilegiavano legami con il cristianesimo, ma non sono bastati a spegnere le polemiche nè a placare i dubbi che animano le teorie del complotto.
I Rotoli del Mar Morto continuano a essere considerati una "spina dorsale" per lo sviluppo delle religioni monoteiste (giudaismo, cristianesimo e islam), sono certamente un tesoro inestimabile utile per comprendere la cultura, la religione e la storia dell’ebraismo del Secondo Tempio, e potrebbero persino fornire un punto di vista alternativo e in grado di sovvertire quelle verità religiose ad oggi ritenute inviolabili
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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