Il mistero del faro di Eilean Mòr

Il mistero di Eilean Mòr: il caso irrisolto dei guardiani del faro

Nel cuore dell'Oceano Atlantico, a poco più di 100 chilometri dalle isole Ebridi, si trova il piccolo arcipelago delle isole Flannan, note ai naviganti come i "sette cacciatori". La maggiore di queste isole, Eilean Mòr, è divenuta il centro di uno dei più inquietanti e discussi misteri del mare, paragonabile per fascino e oscurità a quello del triangolo delle Bermuda. In questo luogo remoto e spesso flagellato dalle onde, si consuma nel 1900 la scomparsa inspiegabile di tre guardiani del faro, un evento che ha dato origine a un enigma che affascina studiosi e appassionati di misteri ancora oggi.

La costruzione del faro di Eilean Mòr

Nel 1895, l'alta frequenza di incidenti marittimi nelle vicinanze di Eilean Mòr convinse le autorità britanniche della necessità di costruire un faro. L’isola, considerata sinistra e misteriosa dagli abitanti delle Ebridi, doveva diventare un punto di riferimento sicuro per le navi dirette a Clydebank. La costruzione del faro fu complessa: le condizioni meteorologiche imprevedibili e l'altezza del picco roccioso resero i lavori difficili e pericolosi, tanto che il faro venne ultimato solo nel dicembre del 1899.

Il dramma della notte del 15 dicembre 1900

Non passò neanche un anno dall'inaugurazione del faro che qualcosa di inspiegabile accadde. Undici giorni prima di Natale, il faro si spense misteriosamente. Le condizioni del mare rendevano impossibile un’ispezione immediata, ma non appena il tempo lo permise, Joseph Moore, l’ispettore incaricato, raggiunse l’isola a bordo dell’Hesperus. Le sue sensazioni, mentre si avvicinava alla solitaria Eilean Mòr, erano di un’angoscia profonda: nessun segnale o movimento indicava la presenza dei guardiani del faro.

Quando finalmente riuscì a sbarcare, Moore trovò il cancello esterno chiuso e la porta del faro sbarrata. Una volta dentro, il silenzio era inquietante. Nella stanza principale, l’orologio era fermo, il camino spento e il resto in perfetto ordine. Nei piani superiori, tutto era al proprio posto, dai letti rifatti ai tavoli ordinati. La scritta sull’ultima lavagnetta di James Ducat, uno dei tre guardiani, segnalava l’ora delle 9:00 del mattino del 15 dicembre, lo stesso giorno in cui il faro si era spento. Ma che cosa era successo dopo quell'ora?

Le ipotesi: tempesta, incidente o qualcosa di più?

Gli investigatori giunti sull’isola trovarono tracce di una possibile tempesta, in particolare vicino all’attracco occidentale. Qui, una gru presentava le corde aggrovigliate, mentre attrezzi e casse giacevano tra le rocce, come se una violenta ondata avesse travolto tutto. L'ipotesi iniziale era che due dei guardiani fossero corsi al molo per mettere in sicurezza le attrezzature, ma una gigantesca onda li avrebbe travolti, trascinandoli via. Eppure, quest'ipotesi non spiegava il motivo per cui il terzo guardiano, McArthur, non avesse indossato il suo telo impermeabile.

Col passare del tempo, anche questa teoria sembrò poco plausibile. Alcuni sostenevano che i tre uomini fossero stati travolti da un'onda improvvisa, fenomeno che alcuni pescatori locali descrissero come raro ma possibile, e che avrebbero osservato anche decenni dopo. Altri avanzavano ipotesi più drammatiche, come quella che uno dei guardiani, preso da un raptus, avesse ucciso i compagni e poi si fosse tolto la vita gettandosi tra le onde. Ma nessuna traccia di colluttazione o violenza venne riscontrata.

L'ipotesi dell'onda assassina

Forse la spiegazione più suggestiva venne dal giornalista scozzese Iain Campbell, che, visitando l’isola nel 1947, assistette in prima persona a un fenomeno simile a quello che avrebbe potuto uccidere i guardiani. Durante una giornata tranquilla, vide un'onda gigantesca apparire all’improvviso, sovrastando il molo e poi, altrettanto rapidamente, il mare tornò calmo come se nulla fosse accaduto. I pescatori locali confermarono che simili onde inspiegabili apparivano periodicamente e avevano causato diverse morti.

Tuttavia altri ricercatori, soprattutto tra gli studiosi di fenomeni paranormali, continuano a sostenere che i tre possano essere finiti involontariamente in un wormhole, ossia un tunnel spazio-temporale in grado di trasportare (in teoria) chi dovesse entrarvi in altri cronotopi o in altri punto del nostro spazio-tempo.
Nonostante le indagini e le ipotesi avanzate nel corso degli anni, il mistero di Eilean Mòr rimane irrisolto. Come è possibile che tre uomini esperti siano stati sorpresi e spazzati via insieme? Forse, quel giorno di metà dicembre, un fenomeno naturale improvviso, imprevedibile e letale aveva colpito. O, come alcuni ancora sospettano, su Eilean Mòr si era verificato qualcosa di inspiegabile e sovrannaturale.

Oltre un secolo dopo, il caso dei guardiani del faro di Eilean Mòr continua a stimolare l’immaginazione di scrittori e studiosi, rimanendo uno dei misteri irrisolti del mare, avvolto in un alone di fascino e terrore.

MARIO CONTINO

Mario Contino | Il mistero di Eilean Mòr: il caso irrisolto dei guardiani del faro

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