I predecessori di Atlantide
Il mito di Lemuria è avvolto in un mistero ancora più profondo di quello della leggendaria Atlantide. Sebbene la scienza moderna abbia smentito la sua esistenza, l'idea di Lemuria e dei Lemuriani continua ad affascinare molti ricercatori dell'ignoto.
Il mito di Lemuria emerse nel XIX secolo, quando alcuni scienziati ipotizzarono l'esistenza di un continente perduto per spiegare le anomalie nella distribuzione geografica di alcune specie animali e vegetali. Tra i principali sostenitori di questa teoria c'era il biologo tedesco Ernst Haeckel, che propose l'esistenza di un "ponte terrestre" nell'Oceano Indiano per spiegare la presenza di lemuri in Madagascar e in India. Haeckel chiamò questo ipotetico continente "Lemuria", in onore dei lemuri.
Sebbene la teoria di Haeckel fosse basata su osservazioni scientifiche limitate, essa venne rapidamente adottata e ampliata da autori e pensatori dell'epoca. Con l'avvento della teoria della tettonica a placche, l'idea di Lemuria come continente scomparso venne abbandonata dalla comunità scientifica, ma non dai cercatori di misteri e dagli occultisti.
La teosofia, un movimento spirituale fondato alla fine del XIX secolo da Helena Petrovna Blavatsky, giocò un ruolo cruciale nel mantenere e trasformare il mito di Lemuria. Blavatsky, nel suo libro "La Dottrina Segreta", descrisse Lemuria come una delle sette "razze radice" della Terra. Secondo la teosofia, i Lemuriani furono la terza razza radice, precedendo gli Atlantidei e l'attuale umanità. Per Blavatsky, i Lemuriani erano esseri di grande statura, con pelle scura e una profonda connessione con la natura e le energie spirituali della Terra. Venivano considerati una civiltà pacifica e avanzata, dotata di capacità telepatiche e una conoscenza approfondita delle scienze occulte e delle arti. In altre parole, i Lemuriani rappresentavano la prima civiltà illuminata della Terra.
Secondo questi racconti, i Lemuriani abitavano un continente che si estendeva attraverso l'Oceano Indiano e il Pacifico, comprendendo territori che oggi fanno parte di Madagascar, India, Australia e altre isole. Basandosi sugli insegnamenti teosofici, questa avanzatissima civiltà sarebbe scomparsa a causa di cataclismi naturali.
Il mito di Lemuria ha molto in comune con quello di Atlantide, un altro continente perduto descritto da Platone. Entrambi i miti parlano di civiltà avanzate che scomparvero a causa di disastri naturali, e c'è chi si chiede se non toccherà anche all'attuale umanità la stessa sorte. Nel caso di Lemuria, si dice che terremoti, eruzioni vulcaniche e innalzamenti del livello del mare abbiano portato alla sua distruzione. Tuttavia, alcune storie sostengono che i Lemuriani sopravvissero, rifugiandosi in città sotterranee o ascendendo a dimensioni superiori.
Negli ultimi decenni, l'interesse per Lemuria e i Lemuriani è stato rinnovato grazie alla cultura new age. Diversi studiosi affermano di poter ricevere messaggi dagli spiriti dei Lemuriani tramite "canalizzazioni" o la metafonia. Secondo queste narrazioni, i Lemuriani non solo esistono ancora, ma stanno attivamente cercando di aiutare l'umanità nella sua evoluzione spirituale. Vengono visti come guide benevole che offrono insegnamenti su come vivere in armonia con la natura, sviluppare capacità telepatiche e guarire attraverso energie sottili. Tuttavia, questa visione dei Lemuriani è considerata molto improbabile.
Parlando di Lemuria, occorre considerare la storia di Telos, una presunta città sotterranea situata sotto il Monte Shasta, in California. Secondo le leggende, questa città sarebbe abitata da discendenti dei Lemuriani, che si sarebbero rifugiati lì per sfuggire alla distruzione del loro continente. Sebbene questa possibilità sia stata smentita dalla scienza ufficiale, trova riscontro in altri miti come quello di Agartha.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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