Ho trascorso gli ultimi vent'anni a studiare le fenomenologie cosiddette del paranormale, eppure oggi scrivo apertamente che il paranormale non esiste. Sarà che sono diventato matto? No, ho solo compreso che le parole hanno un peso, e spesso utilizzare termini in maniera scorretta contribuisce all'incomprensione di una data realtà. In questo articolo, esplorerò le mie osservazioni e argomentazioni in merito al paranormale, alla sua percezione nella cultura popolare e al suo rapporto con la scienza.
Il termine paranormale viene utilizzato per indicare quei fenomeni che risultano contrari alle leggi della fisica, solitamente nell'ambito delle manifestazioni extrasensoriali come psicocinesi, telepatia, chiaroveggenza, e altri eventi misteriosi. Questi fenomeni, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono stati più volte studiati scientificamente nell’ambito di quella che era definita parapsicologia. Illustri ricercatori, spesso scienziati di fama mondiale e premi Nobel, indagarono le affermazioni di molti presunti medium e sensitivi, talvolta dichiarandosi apertamente convinti della genuinità dei fenomeni studiati.
Tuttavia, molte volte risulta difficile conciliare il metodo scientifico con lo studio del paranormale. Controllare tali manifestazioni non è semplice, e talvolta potrebbe verificarsi con un indice di casualità talmente elevato da lasciare poco spazio a un’indagine metodica. Questo solleva una domanda cruciale: il paranormale esiste o non esiste?
A mio avviso, esistono fenomeni anomali, poco noti e sconosciuti, dei quali esistono poche prove sulla loro esistenza e, quasi sempre, non utilizzabili in un dibattito accademico per via della loro scarsa qualità. È importante sottolineare che si tratta di fenomeni del tutto naturali, ergo normali, che semplicemente restano nel limbo della conoscenza a causa del contesto storico in cui viviamo e dei nostri limiti sia psico-fisici che scientifico-tecnologici.
Per un ricercatore serio, la priorità non deve essere convincere gli altri dell'esistenza di un dato fenomeno, ma ottenere prove concrete di eventuali manifestazioni anomale, come video, foto, audio, ecc. Un esempio utile a spiegare meglio questa mia affermazione è quello del fulmine globulare. Si tratta di un globo luminoso, di forma sferica e di diametro variabile, avvistato quasi sempre in movimento.
Questa sfera di plasma può attraversare la materia senza danneggiarla (tranne i metalli) e apparire e scomparire praticamente dal nulla, sia in luoghi chiusi che aperti. Per molti secoli, questo raro fenomeno è stato considerato impossibile e relegato all’ambito delle superstizioni. Solo in tempi recenti la scienza ha compreso i meccanismi alla base dello stesso e, negli ultimi anni, lo ha persino riprodotto in laboratorio, ad esempio al Cavendish Laboratory di Cambridge.
Il fulmine globulare è un esempio lampante del fatto che il paranormale non esiste. Esso è semplicemente un fenomeno reale che un tempo era ignoto alla scienza e, per questo, oggetto di pregiudizio. Molti furono i testimoni dei fulmini globulari che divennero bersagli umani dell’ignoranza di studiosi prepotenti, incapaci di valutare oggettivamente e razionalmente le loro dichiarazioni, offuscati da pregiudizi e ricolmi di arroganza.
Proprio perché il paranormale non esiste, possono esistere ricercatori come il sottoscritto che studiano le fenomenologie “impropriamente” ritenute del paranormale. Un ricercatore che indaga sulla presunta apparizione di un “fantasma” in un castello dovrebbe essere il primo scettico. Questo per evitare che la suggestione prenda il sopravvento sulla ragione, ma dovrebbe allontanarsi dallo spettro ben peggiore del pregiudizio.
Lo scopo di un ricercatore del mistero dovrebbe essere quello di documentare un’eventuale manifestazione anomala in un dato luogo e nell’arco temporale in cui opera, registrando anche parametri biofisici ambientali utili per comprendere eventuali meccanismi alla base della manifestazione osservata.
È cruciale adottare un approccio obiettivo nello studio dei fenomeni anomali. Per fare ciò, i ricercatori devono seguire metodologie rigorose, evitando di farsi influenzare da credenze personali o pregiudizi. Solo così sarà possibile distinguere tra ciò che è realmente misterioso e ciò che può essere spiegato attraverso la scienza.
La fascinazione per il paranormale ha radici profonde nella cultura popolare. Film, libri e programmi televisivi hanno alimentato l'immaginario collettivo, spesso presentando eventi paranormali come realtà incontestabili. Questa rappresentazione ha contribuito a creare un ambiente in cui l’ignoranza e la superstizione prosperano.
Inoltre, l’assenza di prove concrete rende difficile affrontare in modo serio tali fenomeni. È qui che si inserisce il ruolo del ricercatore, il quale deve sfidare la narrativa comune e avvicinarsi allo studio con una mente aperta, ma critica.
Un altro aspetto importante è l'eredità della parapsicologia, una disciplina che ha cercato di esaminare fenomeni paranormali in modo scientifico. Anche se il suo status è spesso contestato, la parapsicologia ha contribuito a gettare luce su alcune delle questioni più intriganti della nostra esistenza. Tuttavia, è fondamentale che gli studiosi di questo campo non perdano di vista l'importanza della scienza rigorosa.
In conclusione, spero che molti di voi possano convenire con quanto affermo da anni: il paranormale non esiste. Tuttavia, questo non significa che non ci siano fenomeni misteriosi meritevoli di studio. Riconoscere la realtà dei fenomeni anomali, senza attribuirvi connotazioni paranormali, ci aiuta a mantenere un approccio scientifico e obiettivo. Solo attraverso la ricerca e l'indagine rigorosa possiamo sperare di comprendere davvero i misteri del mondo che ci circonda.
La ricerca scientifica, anche quando si occupa di temi apparentemente bizzarri, è fondamentale per la crescita della nostra comprensione e della nostra cultura. Dobbiamo quindi continuare a investigare, mantenendo sempre un atteggiamento critico e aperto, affinché il nostro sapere possa progredire e arricchirci come individui e come società.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
Questo Sito Web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.
Alcune immagini pubblicate sono prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio, inoltre sono pubblicate su un portale web che non ha finalità di lucro.
In ogni caso, qualora qualcuna di dette immagini violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarcelo tempestivamente per la relativa rimozione.
Il presente sito web ha finalità esclusivamente informative e di condivisione di contenuti. Non è un negozio online (e-commerce) e non prevede la vendita diretta di beni o servizi. Qualsiasi riferimento a prodotti, marchi o servizi è puramente a scopo informativo e non implica attività di commercio elettronico."