L'enigma di Tunguska. Tra scienza e Mistero

L'enigma di Tunguska: tra misteri irrisolti e ipotesi scientifiche

Il 30 giugno 1908, una remota regione della Siberia fu teatro di un evento catastrofico che ancora oggi stimola dibattiti tra scienziati e appassionati di misteri e leggende: la cosiddetta esplosione di Tunguska. Quel giorno, gli abitanti del villaggio di Nizhne-Karelinsk, a quasi 400 km dall'epicentro, assistettero a un fenomeno straordinario: una striscia bluastre solcò il cielo, seguita da un'imponente esplosione che scosse la terra e fece tremare le case, generando una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Le onde d'urto fecero due volte il giro del pianeta, mentre il cielo notturno di città come Londra e Stoccolma rimase illuminato per giorni, permettendo di leggere il giornale anche a mezzanotte.

Le prime indagini sull'esplosione di Tunguska

Nonostante l'impatto globale, l'evento non ricevette subito l'attenzione della comunità scientifica. Fu solo nel 1921 che il professor Leonid Kulik, incaricato dall'Accademia sovietica delle Scienze, iniziò a investigare sull'accaduto. Le difficoltà logistiche, unite alla vastità della taiga siberiana, resero molto ardua l'impresa. Giunto sul luogo, Kulik osservò una devastazione immensa: circa 2.000 km² di foresta erano stati rasi al suolo, con gli alberi abbattuti in direzioni radiali rispetto a un presunto epicentro.

Tuttavia, nessun cratere di impatto fu rinvenuto, un dettaglio che aggiungeva ulteriore mistero al già abbastanza ambiguo fenomeno. Kulik ipotizzò che l'evento fosse stato causato da un meteorite, ma non trovò frammenti che potessero confermare questa teoria, quindi le leggende iniziarono a prendere piede e a divulgarsi in tuto il mondo.

Ipotesi scientifiche e speculative

Negli anni, diverse ipotesi sono state avanzate per spiegare l'esplosione di Tunguska:

  1. Meteorite o cometa: L'ipotesi predominante è che un corpo celeste, come un meteorite o una cometa, sia esploso a circa 4,5 km di altezza, liberando un'energia pari a 40 megatoni. Tuttavia, l'assenza di un cratere e di frammenti rende poco credibile questa teoria, che in assenza di prove empiriche non potrebbe avere più credibilità di una delle numerose leggende sul particolare fenomeno..

  2. Antimateria o buco nero: Alcuni ricercatori hanno suggerito scenari più esotici, come l'annichilazione di antimateria o il passaggio di un mini buco nero attraverso la Terra. Queste teorie, però, non trovano riscontri concreti e persino il mondo scientifico dalla quale si sono generate tende a non dar credito alle stesse.

  3. Esplosione nucleare naturale: La somiglianza con gli effetti delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki ha spinto a ipotizzare un'esplosione di origine nucleare naturale, ma i livelli di radioattività nella zona non supportano questa tesi. Resta in piedi l'ipotesi di una forma di esplosione nucleare in grado di causare la medesima potenza distruttiva di quelle a noi note, ma senza il rilascio di materiale radioattivo.

  4. UFO: Gli appassionati di fenomeni paranormali ipotizzano che si trattasse di un'astronave aliena, teoria priva di fondamento scientifico fino a pochi decenni fa ma che continua ad affascinare l'immaginario collettivo alla luce degli eventi certificati dagli organi governativi statunitensi a partire dal Giugno 2021.

Le ultime scoperte

Studi più recenti suggeriscono che l'oggetto fosse un meteorite di circa 40 metri di diametro. L'energia sprigionata durante la sua esplosione avrebbe distrutto la foresta senza creare un cratere d'impatto, poiché l'evento si sarebbe verificato nell'atmosfera. Inoltre, il fenomeno ha avuto effetti duraturi sulla flora e fauna locali, con anomalie genetiche osservate negli alberi e negli insetti. L'assenza di polveri o frammenti, però, rende a mio avviso poco credibile anche quest'ultima ipotesi.

A oltre un secolo dall'evento, l'esplosione di Tunguska rimane uno dei più grandi misteri irrisolti della storia moderna. 

MARIO CONTINO

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