Una strega o una divinità?
La Befana è una figura molto antica, le cui origini risalgono alle antiche festività pagane, anche se è riuscita a farsi strada tra fede e folclore e a giungere fino ai giorni nostri senza essere eccessivamente demonizzata.
"La Befana vien di notte, con le calze tutte rotte, vento, gelo o tramontana, presto arriva la Befana"... Queste ed altre filastrocche, assoluutamente innoque, incuriosiscono migliaia di bambini in tutto il mondo che, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio attendono i doni (se sanno di essersi comportati bene) o il carbone (in caso abbiano commesso troppe marachelle).
Sta di fatto che la Befana era originariamente una divinità femminile legata alla fertilità e alla prosperità e spesso veniva rappresentata come una donna anziana, vestita di stracci e con un naso lungo e adunco.
Secondo le credenze popolari, l'arzilla vecchietta poteva volare sulla sua scopa, in questo modo poteva raggiungere agilmente tutte le abitazioni del mondo e portare i doni ai bambini.
Nel corso dei secoli, la figura della Befana è stata cristianizzata, resa accettabile dal punto di vista religioso, probabilmente perché gli ecclesiastici si sono resi conto che tale personaggio era troppo importante per poter essere demonizzato come invece avvenne con altri idoli e divinità pagane.
La leggenda dei Re Magi, in buona parte romanzata dal "popolino", ha permesso di associare la Befana alla nascita di Gesù Cristo, ossia a renderla di fatto un personaggio presente nei Vangeli, anche se mai citato.
Secondo questa leggenda, la Befana incontrò i Re Magi durante il loro viaggio a Betlemme.
I Re Magi le chiesero indicazioni e lei li accompagnò per un tratto ma alla fine, forse stanca e gravata dal peso della sua età, si stancò e si fermò. Quando realizzò del grave errore che aveva commesso, ormai incapace di trovare da sola il luogo della natività, la Befana decise di portare i doni che aveva preparato per Gesù a tutti i bambini, sperando così di consegnarne uno anche al Messia.
Questa leggenda ha contribuito a rendere la Befana una figura più accettabile per la Chiesa cattolica, anche se assolutamente estranea al contesto religioso narrato nei Vangeli.
Bisogna ricordarsi che "la vecchietta del 6 Gennaio" è una figura legata alla fertilità e alla prosperità, un essere benevolo che porta doni ai bambini, simboleggiando la bontà e la generosità della natura.
L'Epifania, la festa del 6 Gennaio, deriva dal greco "Epifania", che significa "manifestazione", anche se a livello cristiano ci si riferisce alla manifestazione divina, in realtà in questi giorni si festeggiavano antiche divinità pagane legate alla natura, che si manifestavano durante alcune notti dell'anno.
Prima della diffusione del cristianesimo i popoli (soprattutto nell'antica Roma), festeggiavano la fine dell’anno solare e la rinascita della Natura con il Solstizio invernale e le dodici notti successive. In queste notti, credevano che delle donne volanti favorissero la fertilità dei campi.
Queste donne erano associate a Diana, dea della luna, della caccia e delle piante (secondo altri studiosi Sàtia o Abùndia).
Le Dee volanti benedicevano i campi durante la notte; La befana dona calze piene di delizie (abbondanza) durante la notte, nello stesso periodo dell'anno, ed è una donna (seppure in avanzata età) che vola nel cielo.
In alcune regioni italiane si va ben oltre la semplice consegna dei doni ai bambini, esiste ancora oggi l’usanza di accendere un falò la notte dell’Epifania, per scacciare il buio (ossia il male) e attirare la fecondità sulla terra. Il fuoco è da sempre un altro elemento purificatore e, oltretutto, simboleggia il sole e veniva utilizzato per omaggiare il sole vittorioso sulla notte, a seguito del solstizio.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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