Tutankhamon, noto anche come Nebkheperura, è una figura di grande rilevanza storica non solo per il suo ruolo come faraone dell'antico Egitto, ma anche per il mistero che lo circonda e per le numerose leggende legate alla sua mummia e alla presunta maledizione del faraone. Nonostante il suo regno sia stato breve e la sua morte avvolta nel mistero, la sua scoperta ha acceso l'interesse di studiosi e curiosi di tutto il mondo, alimentando miti che ancora oggi affascinano e spaventano.
Nebkheperura Tutankhamon, noto inizialmente come Tutankhaton, salì al trono durante la XVIII dinastia, nel periodo conosciuto come Nuovo Regno. Nato con il nome "immagine vivente di Aton", il giovane faraone cambiò il suo nome in Tutankhamon, riportando in auge il culto del dio Amon e ristabilendo la religione tradizionale egizia, un atto che contribuì a pacificare il Paese.
Il regno di Tutankhamon fu estremamente breve e caratterizzato da fragilità fisica: afflitto da gravi malattie sin dall'infanzia, morì prima di compiere 20 anni, lasciando un'impronta indelebile nella storia egizia. La sua tomba fu scoperta nel 1922 dall'archeologo britannico Howard Carter, con l'appoggio finanziario di Lord Carnarvon. Si trattava di un ritrovamento eccezionale, poiché la tomba del faraone bambino era quasi completamente intatta, conservando gioielli, oggetti funerari e, naturalmente, la mummia del faraone stesso.
Il 28 novembre 1922, Howard Carter e la sua squadra riuscirono finalmente ad aprire la tomba di Tutankhamon. Al suo interno, trovarono un tesoro incredibile: gioielli, armi, amuleti e il famoso sarcofago d'oro. Tuttavia, ci vollero altri tre anni prima che potessero accedere alla mummia del faraone, che si trovava all'interno di tre sarcofagi annidati uno dentro l’altro. La scoperta ebbe un’enorme risonanza mediatica, ma portò con sé anche una serie di eventi inquietanti che, per molti, rappresentarono una sorta di punizione divina.
La maledizione del faraone è una delle leggende più conosciute legate all'antico Egitto. Secondo le testimonianze, sul sarcofago di Tutankhamon sarebbe stata incisa una frase inquietante: "La morte sopraggiungerà su rapide ali per colui che disturba la pace del re". Sebbene questo messaggio non sia stato mai confermato come autentico, esso alimentò le voci riguardo una presunta maledizione che avrebbe colpito chiunque avesse profanato la tomba del giovane faraone.
Non passò molto tempo prima che gli eventi iniziarono a dare peso a questa leggenda. Lord Carnarvon, il finanziatore della spedizione, morì nel 1923 a causa di una polmonite, apparentemente provocata dalla puntura di un insetto. Si dice che, al momento della sua morte, si verificò un blackout in tutto il Cairo, aumentando il sospetto che fosse stato colpito dalla maledizione del faraone.
La morte di Lord Carnarvon non fu l'unica a destare sospetti. Numerose altre persone legate alla spedizione di Carter persero la vita in circostanze misteriose:
In totale, si dice che almeno 12 delle 20 persone coinvolte negli scavi della tomba del faraone siano morte in circostanze sospette. Questi eventi hanno contribuito a creare una mitologia intorno alla tomba di Tutankhamon, alimentando la convinzione che la maledizione del faraone fosse reale.
La maggior parte degli storici e degli scienziati ritiene che la leggenda della maledizione sia stata ingigantita dai media e dai racconti popolari. Molti degli eventi misteriosi associati alla tomba di Tutankhamon possono essere spiegati con semplici coincidenze, o con le condizioni sanitarie precarie dell'epoca. Ad esempio, è possibile che Lord Carnarvon sia stato vittima di infezioni o malattie contratte durante gli scavi, dove la presenza di muffe e batteri avrebbe potuto rappresentare un rischio significativo per la salute.
La leggenda della maledizione ha tuttavia giocato un ruolo importante nel mantenere vivo l’interesse verso la figura di Tutankhamon e le scoperte legate alla sua tomba. Questo fenomeno, conosciuto come "maledizione del faraone", è diventato un esempio classico di come la superstizione e l'immaginazione collettiva possano trasformare eventi reali in storie di mistero e paranormale.
La maschera funeraria di Tutankhamon, conservata nel Museo Egizio del Cairo, è diventata uno dei simboli più famosi dell'antico Egitto. Questo capolavoro, decorato con oro e pietre preziose, rappresenta il volto sereno del faraone bambino, un’immagine che è diventata iconica in tutto il mondo. Sebbene la leggenda della maledizione rimanga una parte intrigante della sua storia, il vero lascito di Tutankhamon è la straordinaria bellezza dell'arte egizia e il fascino che continua a esercitare su chiunque si interessi alla sua cultura.
La storia della maledizione del faraone rappresenta l’eterna sfida tra il desiderio di conoscenza e il timore dell’ignoto. Nel corso dei secoli, il fascino per l’antico Egitto ha spinto l’uomo a cercare di comprendere la vita, la morte e il mistero che circonda figure come quella di Tutankhamon. Sebbene gli studiosi abbiano screditato molte delle storie relative alla maledizione, il mito continua a vivere e a suggestionare chiunque si avvicini alla storia di questo giovane faraone. Queste leggende ci ricordano che, pur vivendo in un’epoca scientifica, restiamo affascinati dal mistero e dalla possibilità dell'ignoto, forse perchè non siamo ancora riusciti a dar risposta ai nostri mille "perchè".
Il fascino dell’antico Egitto è in parte dovuto proprio a questa combinazione di storia, bellezza artistica e racconti di maledizioni che, sebbene spesso prive di fondamento, mantengono vivo l'interesse per una cultura che ha ancora molto da rivelare.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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