Realtà o falso mito?
La leggenda degli uomini in nero, anche noti come Man In Black, è una delle più affascinanti e misteriose legate al mondo dell'ufologia, oltre ad essere una delle questioni chiave collegate alle teorie del complotto. Si tratterebbe di presunti agenti governativi (o di veri e propri alieni) vestiti di nero e con occhiali scuri, che si occuperebbero di intimidire, minacciare e/o cancellare la memoria ai testimoni di avvistamenti di UFO o di contatti con esseri alieni.
Ma chi sono realmente i Man In Black?
Qual è l'origine di questo mito?
La prima testimonianza di un incontro con i man in black risale al 1952, quando Albert K. Bender, un appassionato di UFO e fondatore dell'International Flying Saucer Bureau, affermò di aver ricevuto la visita di tre uomini in nero che gli rivelarono la verità sugli UFO e gli ordinarono di smettere di occuparsene per il "bene di tutti". Bender rimase molto scosso da quella visita, tanto che decise di chiudere la sua organizzazione e non parlare più di quel fatto, fino al 1962, quando pubblicò un libro in cui raccontò la sua esperienza e sostenne che i man in black fossero in realtà mostri provenienti dal pianeta Kazik. La storia di Bender fu ripresa e amplificata da Gray Barker, un altro ufologo e scrittore, che nel 1956 pubblicò il libro "They Knew Too Much About Flying Saucers", in cui descrisse altri casi di incontri con i man in black e li collegò a una cospirazione globale atta a nascondere la verità sul fenomeno "Ufo e alieni".
Da allora, la leggenda dei man in black si diffuse e si arricchì di nuovi elementi e varianti. Alcuni li ritengono agenti di un'organizzazione segreta chiamata "Silence Group", legata a poteri occulti e interessi economici, che cerca di ostacolare il progresso tecnologico e morale dell'umanità in modo da tenere gli esseri umani schiavi dei loro attuali bisogni e soprattutto incapaci di opporsi al volere degli alieni dominanti.
Altri li considerano esseri alieni, forse ibridi o cloni, che operano per conto di una razza ostile che vuole controllare o distruggere la Terra. Altri ancora li vedono come entità paranormali, forse demoniache o angeliche (per quanto siano termini riduttivi), che agiscono per motivi ignoti o per testare la fede degli esseri umani.
L'unica cosa certa, ammettendo che le testimonianze siano autentiche, è che questi esseri sarebbero in grado di materializzarsi dal nulla e svanire nel nulla, così come i loro mezzi di trasporto, privi di targhe o simboli di riconoscimento. Sarebbero altresì in possesso di particolari capacità psicofisiche come la telecinesi, la telepatia e, probabilmente, la chiaroveggenza.
Per farla breve, tutto potrebbero sembrare tranne che comuni esseri umani..
Le testimonianze di incontri con i man in black sono molte e spaziano da episodi di semplice avvertimento a casi di minaccia o violenza, senza contare quelle leggende secondo le quali sarebbero protagonisti di rapimenti per mezzo dei quali alcuni studiosi sarebbero spariti per sempre dalla faccia della terra (forse nel vero senso della parola).
Due degli esempi più famosi sono legati ai seguenti presunti testimoni:
La figura dei man in black ha ispirato anche opere di fantasia, come i fumetti della Marvel Comics, che a loro volta hanno dato origine a una serie di film di successo, con protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones, in cui i man in black sono presentati come una speciale agenzia para-militare ed etra-governativa che si occupa di monitorare e regolare l'attività aliena sulla Terra.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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