Ghost Hunters e strumentazione
La Spirit Box, nota anche come Ghost Box, è probabilmente lo strumento più utilizzato dai ghost hunters meno razionali. Sebbene susciti grande interesse e curiosità nelle indagini paranormali, un vero ricercatore non potrebbe che reputarla "inutile".
Questa scatola degli spiriti si propone di facilitare la comunicazione tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti, quindi fa parte dei dispositivi cosiddetti di "transcomunicazione". La transcomunicazione è un campo affascinante che coinvolge la comunicazione tra il mondo fisico e quello spirituale, solitamente basato su diverse tecniche, tra le quali la metafonia (fenomeno delle voci elettroniche). Tuttavia, l'approccio alla base dell'utilizzo della Ghost Box è diverso da quello della metafonia.
Questo dispositivo è diventato fondamentale per molti ricercatori del paranormale, medium e appassionati di misteri, grazie alla sua presunta capacità di permettere un contatto diretto con entità ultraterrene. Tuttavia, tale contatto è evidentemente il frutto di pareidolie acustiche e casualità, anche quando le risposte captate potrebbero sembrare attinenti alla domanda fatta dal ricercatore.
Si tende addirittura a credere che la Spirit Box sia stata ideata non solo per comunicare con gli spiriti, ma anche con intelligenze extraterrestri. Pertanto, è uno strumento che trascende l'aspetto legato allo spiritismo classico e al mondo dei medium, collegandosi alle idee delle "canalizzazioni", che sono frutto di una corruzione delle conoscenze classiche legate agli studi ottocenteschi e dei primi anni del Novecento, con influenze della corrente di pensiero New Age.
La popolarità della Ghost Box è cresciuta principalmente tra i cacciatori di fantasmi, che la utilizzano per tentare di comunicare con le entità, probabilmente ignorando i limiti evidenti dello strumento, o più probabilmente fingendo che sia utile allo scopo di ottenere materiale falso da spacciare come reale, al fine di creare video pieni di suspense in grado di attirare i creduloni.
QUESTA NON È RICERCA.
A differenza di altri strumenti utilizzati nelle indagini sui fenomeni paranormali, che spesso richiedono lunghe ore di analisi e revisione (come è giusto che sia nell'ambito di una ricerca razionale e scientificamente valida), la Spirit Box offre la possibilità di un'esperienza diretta e in tempo reale. Gli utenti del dispositivo cercano di ascoltare e interpretare i suoni prodotti durante le sessioni, sperando di rilevare messaggi o segnali che potrebbero essere interpretati come comunicazioni dall’aldilà.
Proprio la casualità di tali messaggi, dovuta alle interferenze di numerose emittenti radiofoniche rilevate e riprodotte dallo strumento tramite un'azione di zapping costante tra una frequenza e l'altra, lo rende inutile per ogni ricercatore degno di tale titolo. L’uso della Spirit Box si basa sulla convinzione che gli spiriti possano manipolare o influenzare l’ambiente fisico in modi percepibili e interpretabili dagli umani, ma ciò è totalmente incoerente con il funzionamento dello strumento stesso.
Infatti, la Spirit Box è capace di scansionare le frequenze radio in modo continuo e trasmettere risposte create attingendo parti dalle varie trasmissioni radiofoniche ricevute. La scansione è velocissima, tipicamente 100 ms, e può essere aumentata o diminuita a piacimento. La convinzione classica è che la presunta entità riesca a manipolare le frequenze radio componendo parole o frasi durante la scansione radio. Secondo gli utilizzatori dello strumento, sarebbe quindi impossibile che le frasi possano avere un senso compiuto in modo casuale, ma è proprio la casualità l'elemento che rende inutilizzabile la Ghost Box. Infatti, le parole potrebbero benissimo avere un senso logico e contestualizzabile ed essere al contempo frutto di pura casualità.
La metafonia, invece, dovrebbe essere condotta tramite un semplice registratore tascabile, oppure una radio a onde corte, preferibilmente con le stazioni in SV (o in alternativa una radio in grado di modulare l'ampiezza del segnale – AM). Questa tecnica è complessa e richiede specifiche conoscenze, che molti ghost hunters non possiedono.
Un vero ricercatore non ha interesse a creare aspettative, suspense, ecc. Questo è il lavoro degli attori, come purtroppo sono molti ghost hunters che si promuovono sui social network.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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